Benvenuti!
Sono Sarah, innamorata dei pomodori fin dall’infanzia ho recentemente scoperto il mio amore anche per il cavolfiore.
Quando ad una persona cara è stato diagnosticato un cancro ho iniziato a cercare informazioni su come ‘aiutarci’ a stare bene. Come potevo sfruttare la mia passione per la cucina e la buona tavola con questo obiettivo? Ho scoperto che il cibo stesso poteva essere la strada giusta, la più divertente per me!
È così che ho iniziato a creare delle ricette che fossero rigidamente aderenti a certe prescrizioni del WCRF (Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro) e alle indicazioni di importanti studiosi nel panorama della ricerca in Italia. La sfida è stata eliminare quante più variabili di rischio dalla nostra dieta pur conservando un alto grado di piacere e soddisfazione a tavola. Ho scritto un libro che raccoglie 60 ricette, per la maggior parte facili e veloci, alcune delle quali sono illustrate in questo spazio.
Queste e altre ricette che ogni giorno preparo per me e la mia famiglia sono divise per stagionalità. Le ricette sono spesso vegane, fatta eccezione per la presenza del pesce azzurro, limitano al massimo i rischi legati alle cotture o alla conservazione (alcuni oli vegetali ad esempio si rovinano facilmente dopo apertura o se cotti), quasi non contengono grassi dannosi (-trans, idrogenati o saturi), usano cotture il più possibile veloci e a temperature non troppo alte per evitare la produzione di sostanze dannose (come la acrilamide dagli amidi) o gli aromi sviluppati a cotture forti da quasi tutti gli alimenti. Non usano amidi di nessun tipo, né farine o cereali raffinati, questo per ridurre l’apporto di zuccheri e perché la ricchezza del cereale sta nella sua integrità. Sempre per evitare apporto eccessivo di zuccheri o rischi legati alle cotture degli amidi sono bandite anche le patate. Non si usano zucchero o sostituti dello zucchero (sciroppo di agave, riso o acero, miele o stevia…), ma solo frutta disidratata e succo 100% di uva o 100% di mela.
Sono ricette che possono consumarsi ogni giorno, ciò significa che non ci sono alimenti che consumati più volte a settimana possono far male in sè, fermo restando che si sia in buona salute, si segua una dieta equilibrata e varia, non si soffra di allergie o si abbiano specifici bisogni.
Raramente (forse anche meno di raramente 😉 ) troverete latticini o un uovo e comunque restano vere tutte le altre indicazioni sulle cotture, gli amidi e i grassi.
Attraverso questo spazio cerco di essere di supporto a quanti vorrebbero apportare delle modifiche alle loro abitudini quotidiane, ma hanno poco tempo o poca fiducia di riuscirci. L’unica condizione imprescindibile perché io possa fare qualcosa per voi è che voi lo vogliate. È sufficiente che vogliate cambiare qualcosa, un pasto alla volta, non l’intero assetto delle vostre abitudini alimentari o familiari.
La tua cucina è vegana o vegetariana?
Esistono sempre più sfumature nelle scelte alimentari, tanto che nemmeno più le macro categorie ‘vegana’ e ‘vegetariana’ bastano a soddisfare le variabili. Inoltre la mia non è una scelta primariamente etica, anche se tengo conto di certi aspetti ambientali.
La cucina che seguo è onnivora perché potenzialmente nessuna categoria è bandita in toto, ma scelgo di utilizzare solo alimenti che non hanno nessuna controindicazione (per le persone sane). Nel panorama di ciò che è di ostacolo o di supporto nell’obiettivo di mangiare sano non ci sono solo alimenti, ma anche come si sceglie di cucinarli, offro quindi una proposta che parta piuttosto da questo presupposto. Non è detto che una scelta vegana sia sana, sono le specifiche scelte a renderla tale. La mia cucina è preventiva.
Mangi così tutti i giorni?
La mia priorità è avere un pasto soddisfacente. Mangio quello che mi sento di mangiare e che mi rende felice, la frustrazione non aiuta il benessere. Ovvio che dopo uno sforzo iniziale a mantenere certi ritmi (dettati soprattutto dalla necessità di creare nuove ricette per il libro) oggi è abbastanza istintivo per me fare scelte in linea con questo approccio. Dopo un po’ viene naturale perché stai bene e non percepisci la cosa come una privazione di altro.
Sarah_tibs@yahoo.it